Banca della Terra – è partito il censimento dei terreni incolti

immagine

Nei giorni scorsi il Comune di Bagno a Ripoli ha inviato circa cento lettere ai proprietari di terreni agricoli che risultavano incolti da oltre 3 anni.

Bene specificare che non si tratta di un preavviso di esproprio né di nessuna altra procedura che potrebbe arrecare conseguenze negative ai proprietari stessi: la normativa regionale (Legge 80/2012 artt. 3,4 e 5) stabilisce che i terreni agricoli non destinati a uso produttivo da almeno tre anni (ad esclusione di quelli oggetto di impegni derivanti dalla normativa europea) siano individuati dai Comuni, tramite apposito censimento, allo scopo di favorirne il recupero produttivo e prevenirne i rischi derivanti dall'abbandono.
Le particelle e, di conseguenza, i proprietari sono stati individuati da Regione Toscana attraverso un particolare sistema di verifica che analizza lo stato attuale dei terreni attraverso fotointerpretazione.
Il Comune di Bagno a Ripoli ha ricevuto questi dati e, come previsto dalla normativa regionale, ha così attivato la procedura ed inviato ai proprietari una comunicazione per verificare l'effettivo stato di abbandono dei loro terreni.
Al termine della rilevazione, l'Amministrazione Comunale predisporrà un elenco definitivo che sarà inviato a Regione Toscana: le particelle inserite in questo elenco formeranno la “Banca della Terra” un inventario, completo e aggiornato, dei terreni e delle aziende agricole di proprietà pubblica e privata che possono essere messi a disposizione di terzi, tramite operazioni di affitto o di concessione.
Info per i proprietari: Comune di Bagno a Ripoli, Settore Urbanistica – aperto al pubblico lunedì 8.30-13, giovedì 14,30-18 – tel. 055.6390225
Info per il Progetto “Banca della Terra” https://www.artea.toscana.it/

“La banca della terra – dichiarano il Sindaco Francesco Casini e l'Assessore all'Urbanistica Paolo Frezzi- è un progetto regionale che ha come obiettivo quello di poter trovare soluzioni a terreni incolti e dare nuove opportunità lavorative, nel settore agricolo, anche ai giovani o ai soggetti svantaggiati. I nostri strumenti urbanistici prevedono già il concetto di banca della terra come una possibilità per rinnovare o ripotenziare la produttività dei terreni agricoli. Si tratta quindi una grande occasione per tutti; per i proprietari che possono non avere le forze necessarie per mantenere in produzione i terreni o, semplicemente hanno altri interessi, per tutti coloro invece che hanno voglia di impegnarsi nel lavoro agricolo ma hanno bisogno di un supporto nell'avviamento imprenditoriale e infine, non per importanza, per tutto il nostro territorio. Infatti i terreni incolti, non solo costituiscono un rischio, soprattutto in questo periodo per gli incendi, ma rappresentano un segnale di degrado per il territorio. Il presidio della nostra campagna attraverso il lavoro agricolo rappresenta uno dei migliori sistemi di conservazione e di valorizzazione del paesaggio”