Il Comune di Bagno a Ripoli, la Water Right Foundation e Gobetti/Venti lucenti presentano Bagno a Ripoli – Ararat, un progetto per lo sviluppo di un territorio, la promozione dei diritti umani e la riconciliazione in Armenia.
Il Comune di Bagno a Ripoli, la Water Right Foundation e Gobetti/Venti lucenti presentano Bagno a Ripoli – Ararat, un progetto per lo sviluppo di un territorio, la promozione dei diritti umani e la riconciliazione in Armenia.
Nella seconda metà di ottobre istituzioni ed aziende del territorio di Bagno a Ripoli e del Levante Fiorentino animeranno in Armenia una settimana di eventi ed iniziative volte a rafforzare i rapporti fra le comunità e sviluppare collaborazioni economiche per lo sviluppo territoriale.
Programma delle iniziative italiane:
- Mercoledì 5 ottobre 2011, ore 18 - Sala consiliare “G. Falcone – P. Borsellino”, Palazzo municipale, Piazza della Vittoria 1, Bagno a Ripoli: Saluto del Presidente del Consiglio Comunale Rosauro Solazzi; Presentazione del Progetto a cura di Luciano Bartolini, Sindaco di Bagno a Ripoli; Letture tratte dallo spettacolo “Ararat” a cura degli studenti del Liceo Scientifico Piero Gobetti insieme al Gruppo teatrale Venti Lucenti. Musica classica e musica popolare armena eseguite da: Chiara Aglietti, flauto; Clarissa Bencini, flauto; Niccolò Livi, flauto. Aperitivo.
- Martedì 11 ottobre 2011, ore 19 - Circolo Ricreativo Culturale Antella, Via di Pulicciano, 53: Prova aperta dello spettacolo “Ararat” a cura degli studenti del Liceo Scientifico P. Gobetti – Gruppo teatrale Venti Lucenti. A seguire: Cena organizzata dalla Sezione Soci Coop Bagno a Ripoli, il cui ricavato sarà destinato al progetto Bagno a Ripoli-Ararat. Per prenotazioni: Clarissa – 339-8878822.
Il progetto Bagno a Ripoli – Ararat è realizzato grazie al contributo economico della Regione Toscana.
“Le due lodevoli iniziative del Liceo Gobetti del 5 e 11 ottobre – hanno dichiarato il Sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini e il Presidente del Consiglio Comunale Rosauro Solazzi – stanno dentro un percorso molto complesso, iniziato nel 2009 e partito come progetto di solidarietà per la costruzione dell'acquedotto di Aygabac, cittadina armena colpita dal terremoto nel 1988, progetto finanziato dall'Unione Europea del quale Bagno a Ripoli è partner istituzionale. Durante l'operazione, in virtù del nostro ruolo, abbiamo intrecciato relazioni con l'Ambasciatore italiano nella capitale Yerevan, con l'Ambasciatore armeno a Roma, con il Presidente della regione dove si è svolto l'intervento, lo Shirak, e con il Ministero dell'economia: così siamo passati ad un progetto di sviluppo locale. Noi crediamo che questa sia la vera solidarietà: gli amici armeni hanno ancora molti musei e chiese distrutti, il cui recupero necessità di personale specializzato. I tecnici armeni capaci di intervenire su monumenti in pietra non sono sufficienti, così abbiamo interpellato l'Istituto per l'Arte e il Restauro Palazzo Spinelli di Firenze, grande realtà internazionale: due docenti saranno presenti alla Settimana Toscana in Armenia (23-30 ottobre 2011) e spiegheranno come si lavora a questi restauri. Gli Armeni vogliono sviluppare l'agricoltura, in particolare la produzione del vino: partiranno così anche due vignaioli che hanno già realizzato analoghi interventi di formazione in altre parti del mondo attraverso Terre del Levante Fiorentino. Inoltre, nella piazza principale di Yerevan ci sono negozi di moda italiana (Corneliani, Ricci e il nostro Scervino). Abbiamo parlato con Scervino, che si è messo a disposizione per realizzare un intervento della sua casa di moda. Questo, per noi, è sviluppo locale. Sul versante culturale e relazionale – hanno concluso il Sindaco Bartolini e il Presidente Solazzi -, i ragazzi del Gobetti hanno studiato la persecuzione degli Armeni, realizzando lo spettacolo teatrale 'Ararat', che sarà presentato in uno dei maggiori teatri della capitale, con due repliche, una aperta a tutti e un'altra riservata a scuole e autorità. Giustamente, la scuola, nell'àmbito del progetto, presenta in Comune e ad Antella questi due eventi spettacolari preliminari. Grazie dunque a tutti i protagonisti del progetto, alla cui realizzazione contribuiscono in modo disinteressato”.
Dichiarazione del Presidente di Water Right Foundation Mauro Perini: “Per chi, come noi, ha seguito fin dai primi passi questa storia di cooperazione internazionale e l'ha materialmente proposta al Sindaco Bartolini, oggi la soddisfazione è grande: siamo andati oltre a quanto di solito accade in operazioni analoghe: qui siamo di fronte a una concreta possibilità di intraprendere un autentico partenariato territoriale in maniera integrata, particolarmente importante in questo caso in quanto collegato alle problematiche del diritto all'acqua, grazie al grande impegno di Comune e Scuola. È così nata un'iniziativa a cui guardare in futuro per concepire una fase nuova della cooperazione, che non sia a senso unico fra donatore e ricevente, né monotematica, ma rechi, come di fatto avviene, tracce di una promettente fase di un nuovo capitolo di partenariati territoriali”.
Dichiarazione del Dirigente Scolastico del Gobetti-Volta Clara Pistolesi: “Il progetto 'Ararat', coordinato dagli insegnanti Gianni Garonni e Leonardo Bucciardini in collaborazione con l’Associazione culturale Venti Lucenti, ha avuto quale momento conclusivo la realizzazione di uno spettacolo teatrale incentrato sul tema del genocidio del popolo armeno, avvenimento non molto conosciuto ma ritenuto l’archetipo delle successive politiche di sterminio del Novecento. Lo spettacolo è stato rappresentato per la prima volta al Collegio Armeno di Venezia nell'aprile del 2009, poi replicato nel maggio successivo alla basilica di San Miniato al Monte a Firenze e nell’ottobre allo Spedale del Bigallo di Bagno a Ripoli; tale spettacolo ha costituito l’approdo di un percorso didattico che ha previsto un seminario di studi sull’argomento (svoltosi al Santuario della Madonna del Sasso di Pontassieve) ed una serie di conferenze (tenute da docenti della scuola e da esperti esterni) alla biblioteca delle Oblate, al fine di perpetuare la diffusione di quella cultura di pace e tolleranza che ha sempre rappresentato l’elemento fondante dei progetti teatrali della nostra scuola, fino dalla loro ideazione da parte del prof. Mario Vezzani”.