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Fonte della Fata Morgana

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Fonte della Fata Morgana
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Descrizione

Situata alle pendici del colle di Fattucchia nei pressi di Grassina, la Fonte di Fata Morgana, conosciuta anche come Casina delle Fate, fu fatta costruire da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del XVI secolo non lontano dalla villa Il Riposo, residenza estiva della famiglia e sede di una ricca collezione d’arte.

Opera, secondo più fonti, dell’artista fiammingo Giambologna, la Fonte è un esempio unico di architettura da giardino, a metà tra la tipologia del ninfeo e quella del grotto.

Il piccolo complesso, con struttura a ‘L’, si distingue nella campagna per l’intonaco a finti mattoni rosa, che contrasta con la bianca pietra alberese posta a ornamento di porte e finestre, così da creare un’atmosfera molto suggestiva. Sul lato più lungo dell’edificio è da notare l’iscrizione collocata nella nicchia centrale, che ricorda le virtù guaritrici di Morgana:

 

"Io son quella, o lettor, fata Morgana

che giovin qui ringioveniva altrui

Qui dal Vecchietto, poiché vecchia io fui

ringiovenita colla sua fontana"

MDLXXII

Sulla destra sono presenti una fonte, che offriva ristoro ai viandanti, un abbeveratoio per dissetare gli animali e un’ultima vasca, che serviva da lavatoio. Sulla sinistra si trova un tabernacolo cinquecentesco in pietra serena che un tempo conteneva un affresco raffigurante la Samaritana al pozzo, probabilmente opera di Santi di Tito, andato completamente distrutto. Tramite il portale si accede a un primo locale, con sedute in pietra ai lati e un pavimento a mosaico realizzato con sassolini bianchi e neri, che compongono sulla soglia la scritta ‘Fata Morgana’ e ai lati testimoniano la data di realizzazione (settembre 1574). Al centro, sulla fontana, era collocata la statua marmorea della Fata, realizzata forse dal Giambologna: venduta nel 1768 e trasferita in Inghilterra, passò di mano in mano fino a riapparire a un'asta di Christie's nel 1989 e è tuttora parte di una collezione privata.

Ai lati della fontana due portali simmetrici completano la scenografia. Da quello di sinistra si accede a altri spazi al piano terreno e ai livelli superiori: al piano terra, sulla sinistra, si trova un locale con due vasche molto profonde, utilizzate un tempo per i pesci, a destra si apre il passaggio che mette in comunicazione con la vasca di raccolta dell’acqua, tramite un condotto che arriva sino alla sorgente a monte. Una piccola scala conduce poi ai livelli superiori e ai piccoli ambienti presenti, uno dei quali adibito a cucina.

Proprietà di privati per tanti secoli, spogliato degli apparati decorativi in pietra che adornavano la fontana dei viandanti e l’esterno, il Ninfeo è stato donato al Comune di Bagno a Ripoli nel 1996 e alla fine degli anni Novanta è stato oggetto di restauro.

Modalità di accesso

Per l'accesso alla sede e gli orari di apertura si invita a consultare la scheda al seguente link o i contatti indicati 

Indirizzo

Via di Fattucchia 21 - 50012 Bagno a Ripoli

Ultimo aggiornamento:

19/11/2024, 12:14